Il salotto di Nonna Mà è un ritrovo per persone curiose.
Mettetevi comodamente in poltrona e scorrete le pagine. Meglio se con una tazza di tè in mano, senza fretta.
Se amate le storie della mitologia raccontate con un taglio del tutto nuovo, se vi piace aggirarvi fra mille aneddoti pazientemente raccolti, se vi interessa viaggiare in paesi al di fuori dei comuni itinerari turistici, questo è il posto in cui trascorrere un pomeriggio diverso.
Io (NonnaMà) ho raccolto e scritto queste pagine e continuerò a farlo per me, che sono curiosa, per i miei figli ormai grandi e per i miei nipoti tutti e sei liceali o universitari. Per trasferire tutto il mio lavoro su questo sito occorrerà del tempo. Io continuo a lavorarci e, se vorrete tornare a trovarmi, troverete altro materiale.
Come avrete modo di vedere i testi sono affiancati da immagini allo scopo di arricchirli e completarli. Le didascalie di tali immagini sono fruibili passandoci sopra con il mouse.
Mi piace pensare alle figure come ad un piccolo museo sparso fra le parole, e le didascalie vogliono essere una guida minima per capire cosa stiamo guardando, oltre a ciò che stiamo leggendo.
Si racconta che......
l'inventore degli scacchi è stato un bramino indiano di nome Sissa (qualcun altro dice che era un sapiente indiano e si chiamava Nissar) il quale creò questo gioco in tempi molto antichi, forse nel 3° secolo, per il diletto del suo principe.
Al principe questo gioco piacque moltissimo e per premiare l'inventore gli promise di aderire a una sua richiesta.
Sissa-Nassar, che doveva essere un ottimo matematico, chiese in premio tanti chicchi di grano quanti ne occorrevano per riempire la scacchiera, cominciando con un chicco per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta ecc.
Il premio sembrò modesto e fu accordato. Ma che sorpresa quando, fatti i conti, risultò che Sissa-Nassar avrebbe dovuto ricevere 18.446.744.073.709.551.615 chicchi di grano, molti di più di quanto ne contenessero tutti i magazzini del regno!
All'inizio in India il gioco degli scacchi, chiamato chaturanga, prevedeva quattro giocatori.
Esso veniva giocato durante la festa buddhista della Luna piena e il suo significato era quello di un rito di meditazione.
In Europa è sempre stato giocato a due.
Nel 5° sec. già si giocava a scacchi in Persia.
E furono i Crociati di ritorno dalla Terra Santa che portarono questo gioco in Europa.
Gioco che ebbe nei secoli un grandissimo successo
Si racconta che......
era l'anno 1454 e i due cavalieri, entrambi innamorati di Lionora, la bella figlia del castellano di Maròstica, si erano sfidati a duello per decidere chi avrebbe ottenuto la sua mano. Ma la Serenissima Repubblica di Venezia proibiva i duelli e i due giovani decisero di giocare una partita a scacchi. Il vincitore avrebbe impalmato Lionora.
La partita al nobil ziogo de li scacchi ebbe luogo la seconda domenica di settembre davanti a un enorme pubblico accorso da ogni dove: dame, cavalieri, ambasciatori e naturalmente i curiosi.
Vinse Vieri di Vallonara e Rinaldo si dovette accontentare della sorella minore Oldrara (speriamo altrettanto bella).
Si tratta del film Il settimo sigillo, 1956, del regista svedese Ingmar Bergman.
Il cavaliere Antonius Blok torna dalla crociata con il suo scudiero. E' stanco e deluso, ha perso la fede, è demotivato e silenzioso.
Viaggiando verso casa trova un mondo sconvolto dalla peste e dalla violenza degli uomini. Incontra una famiglia di saltimbanchi, incontra un maniscalco con una moglie irrequieta, incontra una donna sofferente. Ma soprattutto incontra la Morte che vuole prenderlo.
Il cavaliere dice che non è pronto e le chiede tempo, ma la Morte non glielo concede. Allora Antonius la sfida al gioco degli scacchi: rimarrà in vita finché durerà la partita anche se si conosce già chi sarà il vincitore