Gemito
Scrive un suo biografo che Vincenzo Gemito ebbe la mente conturbata da una demenza dolce e strana che in certi momenti fece pensare ad una saggezza antica, velata di malinconia.
Intorno al 1887, aveva trentacinque anni, iniziò a dar segni di vero squilibrio e si chiuse in una stanzetta dove visse per vent'anni segregato dal mondo.

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Sembra che la crisi fosse principalmente dovuta all'arte: nasceva dal dissidio fra una sua spontanea tendenza al naturalismo e la sua aspirazione intellettuale verso le forme classiche.

Quando uscì di nuovo, riprese a lavorare e già vecchio si trasferì a Parigi.

Si racconta che......
un giorno si ricordò di aver avuto un legame sentimentale con una cantante dell'Opéra e desiderò rivederla. Cercò di avere l'indirizzo di quella signora, ma nessuno lo sapeva. Si recò allora al grande teatro parigino e chiese al portiere di parlare con la cantante. Ma l'uomo non conosceva nessuno che portasse quel nome. Lo scultore era perplesso: disse di essere certo di averla sentita cantare nella Favorita. Il portiere incuriosito domandò quando.

'Una cinquantina di anni fa' rispose imperturbabile Gemito.
Il portiere corse a rinchiudersi nel suo sgabuzzino, intimorito da quell'uomo dagli occhi spiritati.


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